La coltivazione dell’olivo nell’area del Vulture risale all’antichità, come emerge da diversi documenti storici recuperati presso l’Archivio di Stato di Potenza nei quali sono annotate statistiche e relazioni storiche sulla coltivazione della pianta e sulla lavorazione dell’olio.
Nel corso dei secoli questa produzione ha acquisito un’importanza crescente sul territorio, legandosi inscindibilmente all’economia contadina.
Nel Vùlture l’olivo non è solo un elemento che caratterizza l’identità paesaggistica ma anche, e soprattutto, una risorsa produttiva ed ambientale che soccorre e protegge dalle calamità atmosferiche il territorio alle pendici del vulcano. Un’azione a difesa della stabilità idrogeologica e degli insediamenti umani occupando terreni che a causa della loro pendenza non sarebbero utilizzabili per altre coltivazioni.
In una società prevalentemente agricola l’olio extravergine di oliva è stato sempre una fonte di reddito ed i contadini, per soddisfare una precisa domanda mercantile, ne hanno affinato e consolidato i pregi facendo così acquisire al prodotto una vasta notorietà.
Oggi l’olio extravergine di oliva e il vino del Vulture rappresentano un connubio intenso e profondo che si riflette nella gastronomia tipica del territorio dove sono alla base di moltissimi piatti.
Il prodotto è ottenuto dalla frangitura – per almeno il 70% – delle olive appartenenti alla cultivar “Ogliarola” nell’ecotipo “Ogliarola del Vùlture”; nella restante parte possono concorrere, da sole o congiuntamente, le varietà “Coratina”, “Cima di Melfi”, “Palmarola”, ”Provenzale”, “Leccino”, “Frantoio”, “Cannellino” e “Rotondella.
Consorzio di Tutela Olio Extravergine di Oliva “Vulture”
c/o Oleificio Cooperativo Rapolla Fiorente
Zona Industriale Rapolla (PZ)