Da Brienza a Policoro, dai piedi del monte Maruggio incastonato tra le maestose cime dell’appenino, attraversando le vallate fino a mare, il fiume Agri, il più ricco d’acqua della regione, un tempo navigabile e costeggiato da sponde rigogliose, scorre tra panorami e viste mozzafiato.
Lungo la sua via si intervallano boschi, corsi d’acqua e sorgenti, laghi e dighe artificiali, parchi naturali con siti di importanza comunitaria, santuari, borghi antichi e castelli, palazzi nobiliari e testimonianze di preziosi reperti archeologici. Numerose le risorse storiche e culturali dell’area. Partendo dal borgo medievale e dal leggendario Castello Caracciolo di Brienza, con le sue 365 stanze, si prosegue verso l’area archeologica degli scavi di Grumento, località divenuta dopo il 133 a.C. strategica colonia romana posizionata su un terrazzo fluviale dove spiccano i resti di antiche terme e acquedotti.
Importanti le testimonianze dell’antica Grumentum esposte al Museo Nazionale dell’Alta Val d’Agri.
I paesini dell’area Marsicovetere, Montemurro, Moliterno e Tramutola, sono puntellati di mulini ad acqua, fontane e lavatoi, frantoi e opifici, a testimonianza di un passato basato su un’importante economia agricola e pastorale dove, nel corso del tempo, la presenza dell’acqua ha assunto sempre più importanza, sia per le produzioni agroalimentari, sia per le imponenti opere di ingegneria idraulica attraverso cui è sapientemente utilizzata.
Tra i monumenti esemplari, a Sarconi, l’acquedotto Cavour, con i suoi canali a strapiombo lungo il fiume Maglia, si staglia su maestose arcate in muratura, campeggiando così nel paesaggio come un bellissimo esempio intatto di opera idraulica da ammirare e fotografare.
Tra gli specchi d’acqua più belli della valle, circondato da boschi rigogliosi, il lago di pietra del Pertusillo, utilizzato per la pesca sportiva e le gare nazionali di canottaggio, è un luogo di ritrovo molto popolato nelle giornate estive di agosto. Il bacino si incunea in un vasto territorio montuoso impreziosito da isolotti interni nei tratti di confluenza dei torrenti. Qui volano l’airone bianco e quello rosso, e frequentano lo specchio lacustre l’anatra tuffatrice e il germano reale.
Con una capienza di155 milioni di metri cubi di acqua, dall’invaso, creato con lo sbarramento del fiume Agri, si genera energia idroelettrica e si irrigano 35mila ettari di terreno tra il territorio di Basilicata e Puglia. Il suo impianto di potabilizzazione e di filtrazione è tra i più avanzati nel Sud Italia e costituisce un’esperienza interessante di applicazione delle tecnologie hardware e software più innovative nel controllo e nella supervisione dei processi industriali.
Grazie alla presenza di corsi di acqua, alla fertilità del terreno, nel rispetto dei disciplinari le produzioni agroalimentari ed enogastronomiche che sorgono lungo il corso del fiume Agri si fregiano di marchi di qualità per formaggi, fagioli, vini, insieme a prodotti tipici e tradizionali come i salumi, tra cui il prosciutto di Marsicovetere, l’olio extravergine di oliva di Montemurro, il rafano e il pregiato tartufo. Oltre al popolare fagiolo di Sarconi, considerato patrimonio storico e culturale dell’area, c’è anche lo zucchino, al quale si aggiungono ortive come il peperone, il pomodoro, il melone, il radicchio e in questi ultimi anni, anche l’asparago.
Dominata dal santuario della Madonna di Viaggiano, luogo di pellegrinaggio per la presenza della misteriosa e potente Madonna Nera, la valle, lungo i suoi crinali, accoglie la testimonianza di un’antichissima tradizione spirituale nel Convento di Santa Maria d’Orsoleo, con il suo Museo scenografico dove viene offerto un viaggio spirituale nella Basilicata, grandi immagini, effetti scenografici, filmati in 3D narrano la vita di luoghi. Qui il fiume segna il confine tra la Provincia di Potenza e quella di Matera assumendo le sembianze di una vera fiumara del Sud. L’Agri scorre verso un greto ciottoloso e forma il piccolo bacino di Gannano, una diga in muratura gestita dal Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto che sorge nei pressi di Tursi. Prima di entrare nella piana di Metaponto, dove il fiume prosegue il suo corso verso il mare, qui meritano una visita il Santuario di Anglona e il quartiere della Rabatana dove, ancora evidenti, sono le influenze arabe nei dialetti, negli usi, nei costumi e nelle abitazioni.
Lento e pigro il fiume segue il cammino sfociando nello Jonio sfiorando Policoro, l’antica Eraclea, fondata nel 433 a.C, dove è possibile visitare il Museo Archeologico Nazionale della Siritide che espone importanti reperti dell’antica Magna Grecia, come corredi funerari di straordinaria importanza. L’area Archeologica conserva i resti di un Tempio di Dioniso e quelli dell’antico Santuario di Demetra, composto da edifici di modeste dimensioni. Terra fertile e generosa da tempi remotissimi, la zona oggi si distingue per le produzioni ortofrutticole di grande qualità e varietà: agrumi, albicocche, nettarine, pesche e fichi al top dell’offerta, insieme alle fragole Candonga che arrivano sui mercati nazionali e internazionali.
Eventi enogastronomici
Moliterno:
Giugno: “Sagra del formaggio tipico u’casiadd”
Sarconi:
Agosto: Sagra del fagiolo di Sarconi
Prodotti di qualità lungo la via del fiume Agri